Scuter is a mobility service based on a vehicle designed for sharing, aimed at making city transportation more comfortable, safe, fast, and convenient. Self-described as 100% electric to reduce pollution emissions.

Scuter

Scuter | 2,876 followers on LinkedIn. Sharing mobility is a broken promise. We&#39;re at work to fix it and take it to world&#39;s cities.  | Scuter is a tech company that aims to win the growing demand for mobility solutions in global cities struggling with traffic congestion, pollution, and an overabundance of owned and obsolete vehicles. 

The company has pursued a path of turning unit economics of sharing operators into positive, through the development of a new class of vehicle designed for intensive use with low maintenance, while offering the comfort of cars, the agility of mopeds, and the ease of bicycles and scooters to target a broader use base than these single classes. The vehicle is cost-effective and also environmentally friendly, reducing CO2 emissions and travel time.

Alvise Biffi

Co-founder, CFO & BD at Scuter.

Gabriele Carbucicchio

Chief Growth Officer at Scuter

Pierandrea Vacca

Chief Operating Officer presso Scuter

Michele Messina

*** When you don't innovate: European car industry in crisis *** Today my IG stream produced a post by the Financial Times on the perfect storm the European car industry is facing. No small thing, given that this industry employs nearly 14m people and accounts for 7% of the EU's GDP! At the same time the news doesn't surprise me. In 2022 I gave a remote talk to the top leaders of all brands of one of Europe's car giants. The arrogance while the writing of decline was on the wall struck me. One leader said he's been at the late Clay Christensen's lecture at Harvard, so he didn't really need to sit through the whole presentation. Really? I'm not a follower of the car industry and don't really know any of the companies from the inside (with the exception of the above anecdote and talking to some innovation leads). However, here's what I believe has gone wrong from my distant view of the industry (don't hesitate to correct me): 1) European car companies seem to be mainly run and managed by "motorheads" that represent the business of the past. In particular middle management comes from the old business model (caveat: I could be completely wrong here, since I'm not an industry expert). 2) Some European car companies actually mobilized budgets for business model innovation (e.g. around mobility), but they didn't fully include these in their shift towards the future. Hence, internally the new business models had no clout and got killed by corporate antibodies. 3) As a consequence of 1) & 2) product & efficiency innovation remained at the centre of their strategy & vision of the world, while their industry's business model was dying -> I call that more efficiently dying with a dying business model. 4) Today's best "car" companies are actually software first companies with wheels attached. Though old-school European car companies have HUGE software teams, they seem incapable of shifting towards software first. 5) None of them ever knocked on Strategyzer's doors (while 60% of the top 10 pharmaceutical companies have)... I'm saying this tongue in cheek, but I do see it as a lack of urgency when I compare it to pharma. I'd be interested to learn if the big consultancies were more involved... Read my perspective with a grain of salt. I'm not an industry expert and definitely not a car dude. By driving a Tesla for many years I did get a close look at what good software with wheels attached feels like, though... and don't get me wrong... there a lot of car design aspects I don't like about Tesla!

Alexander Osterwalder

Someone seems trying to define a futuristic concept around... what we've already done! 😉

Il nostro CEO stavolta spiega molto bene chi siamo e come vogliamo andare a cambiare le città. Ascoltate!

Da oggi si apre la collaborazione tra Scuter ed il Master MEEC Dimes Unical - Master in Mobilità Elettrica ed Economia Circolare della Università della Calabria . Ci aspettiamo grandi cose da questa stretta di mano, che si tradurrà in azioni concrete a brevissimo. Stay tuned!

Gianmarco Carnovale

At the past Rome Startup Week , organized by Roma Startup, I had the honor of interviewing Nadia Aimé on the theme of #Cybersecurity . As the CTO of Scuter , dealing with connected vehicles, we care so much about security, but I must admit that the insights shared by Nadia were really impressive and in most of cases counterintuitive. I learnt that: 💾 If a startup has a data leak or is cyber-attacked, it has hardly ever the resources to survive. Large corporations can pay to compensate for the leak, but startups can't. They simply wind down 💾 Cybersec solutions are not really expensive. If you are tech savvy you have a lot of free resources. Otherwise a basic security package for a simple startup is between 500 and 2000 euros 💾 Security is a mindset. People are quite often responsible for exploits or leaks. But now, with the AI-based attacks, none is smart or attentive enough to detect a fraud attempt. Be aware! 💾 Next frontiers: how we can protect AI from poisoning... And, most importantly, I met an incredible person. Go read Nadia's personal story on her LinkedIn, or check her initiative The D.I.C.E. So inspiring! #cybersecurity #dataleaks #frauddetection

Luca Ruggeri

Pills for #wannabefounders : gli #stage di validazione delle startup devono, ripeto DEVONO attraversare sempre processi lean. Con Scuter , come #deeptech siamo a valle di anni di prototipazione e test drive del veicolo che convalidavano solo la fase di #problem / #solution #fit , e oggi stiamo in piccola scala facendo la prima validazione del #product / #market #fit con un MVP che integra: - App e piattaforma - veicoli - partner - processi - schemi tariffari Su #tutti questi elementi stiamo facendo apprendimenti fondamentali, affrontando errori (quando innovi ci sono SEMPRE), aspetti a cui non avevamo pensato, mis-uses ed interazioni degli utenti, wording, feedbacks. Tutto questo è possibile solo perché il lancio è su piccolissima scala, in un ambiente delimitato, con conseguenze controllabili. Comunque, dopo tre settimane di attività questi sono i primissimi takeaways: - La gente ama i nostri mezzi: non c'è nessuno che non dia un feedback altissimo basandosi su #sicurezza #facilità e #confort dell'esperienza di guida. Lo sapevamo già dalle centinaia di test drive di questi anni, ma un conto è con i tester e un altro con clientela pagante. - La UI va migliorata: come ovvio per qualsiasi soluzione innovativa, sarà un processo di interaction design continuo, basato su A/B testing. La peculiarità è che con noi non c'è solo la app ma c'è il mezzo stesso, che possiamo impiegare per infografiche esplicative, come parte della User Interface. E abbiamo iniziato ad usarlo così. - Lo spazio di manovra per i modelli tariffari è pressoché infinito: é incredibile come quasi tutti gli operatori di sharing siano appiattiti su sblocco+tariffa al minuto, c'è tantissimo da sperimentare ed apprendere. Il mio goal è arrivare a sperimentare il #freemium , ma vedremo con il tempo. - Le nostre proiezioni di #cac sono probabilmente toppate di uno o due ordini di grandezza: gli utenti scaricano spontaneamente la app e si iscrivono attratti dalla peculiarità dei mezzi non appena li vedono in strada, e senza che serva spendere un centesimo di adv. Continueremo a tenere a piano il budget previsto per il primo lancio urbano in full scale, ma sono davvero curioso di continuare a misurare questo aspetto. Andiamo avanti così, con entusiasmo, dietro ad una opportunità di #disruption talmente grande che viene da morire dal ridere ogni volta che incontriamo chi non capisca l'upside del nostro moonshot: la rimozione delle automobili di proprietà dall'equazione delle città, l'eliminazione del traffico e della saturazione dello spazio urbano dei parcheggi, l'abbattimento delle emissioni, sostituiti da una infrastruttura granulare, green, ad altissima efficienza, che dimezza costo e tempo di spostamento per gli utenti. Siamo arrivati su strada, ora si validano modello di business e metriche - che è lo scopo del seed+ in corso. #mobilitytech #infratech #deeptech #hardtech #maas #EV #greentech #cleantech #climatetech #smartcity #smartgrid #smartmobility

Gianmarco Carnovale condivido e apprezzo visione e strategia del post e più in generale dell’approccio imprenditoriale. Per questo condivido un’esperienza: -iniziai a introdurre servizi di sharing a livello pionieristico.. primi anni 2000 quando il tema era proprio di una visione ambientalista - dopo il 2010.. scoppiò la ‘bolla’ della mobilità sostenibile con l’arrivo di car2go e a seguire dei grandi player della visione del’auto ‘as a service’ (inclusi molti OEM). - a seguire arrivó la prima ondata di entusiasmo sulla guida autonoma quando proliferavano imprese in tutto il mondo con ambizioni globali (un po’ come lo scorso anno con l’ #ai ). -la micromobilità è stata l’ultima fonte di entusiasmo con una sorte che conosciamo bene Tutte queste visioni si sono poi sciolte nella realtà di modelli di business che non hanno raggiunto margini e profitti necessari e sono rimasti in pochissimi, spesso attivi per finalità di marketing. Uber ha raggiunto i primi utili quest’anno.. Considerato poi che le visioni strategiche delle case auto ruotavano attorno all’acronimo CASE (connected, #shared , #autonomous , electric).. viene da pensare che l’evoluzione sia ancora lunga. Credo che la visione espressa dell’auto as a service (o più in generale del #MAAS )sia tuttora vincente ma richiederà molti anni per il cambio culturale, troverà applicazione in alcune aree geografiche avanzate, dove tecnologia, business, economics e cultura formeranno un puzzle vincente. #mobilità #EV

Carlo Iacovini

Per la prima volta leggo un articolo italiano sensato sulla trasformazione dell'industria dell'automotive. Si parla di veicoli che facciano aggiornamenti over the air, servizi in abbonamento, uso frazionato e pay-per use. E leggo: "Fate conto che le case automobilistiche diventino “piattaforme di mobilità”, come oggi Netflix, Prime Video & c. sono per l’intrattenimento. Anziché acquistare un’auto ci si abbonerebbe ad un brand per usare on demand uno o più veicoli della sua gamma, con più o meno funzionalità aggiuntive. Anziché fare lunghi viaggi in autostrada si potrebbe andare in stazione con un’auto, prendere un treno e poi salire su un’altra auto una volta a destinazione." Questa è #esattamente la visione di Scuter , il primo produttore automotive al mondo a nascere per operare integralmente su questo scenario (delimitatamente all'ambito urbano, in quella che McKinsey & Company definisce la #minimobility ed altri la #thinmobility , che riguarda circa l'80% di chi circola in città) e con queste basi, declinate in architettura e strategia tecnologica e modello di business. Un operatore che è votato ad essere una piattaforma di mobilità (e dopo, anche di energia, dati e servizi) e con il vantaggio di non doversi portare dietro la zavorra di cultura, processi, asset e modelli finanziari precedenti e da riadattare che è il problema drammatico di tutte le case automobilistiche: come tentare di prendere un transatlantico e trasformarlo in un jet, e doversi sbrigare perché l'oceano si prosciuga. Ciò che manca nell'articolo è un punto fondamentale, che noi abbiamo compreso e stiamo perseguendo da un pezzo: un veicolo concepito per essere parte di una piattaforma di mobilità deve essere necessariamente molto diverso da un veicolo concepito per essere venduto ad un privato. Anche qui, siamo i primi al mondo a produrre un veicolo targato per mobilità individuale che sia fatto per essere il modulo di una infrastruttura. Prima di noi, li hanno fatti solo per il trasporto di massa (treni, autobus, pulmini). #greentech #climatetech #mobilitytech #ev #cleantech #infratech #citytech #smartgrid #smartcity #smartmobility #deeptech

Melbourne come Parigi, e come moltissime altre città del mondo, proibisce lo sharing di monopattini elettrici. In alcuni luoghi, poi, non hanno neanche bisogno di proibirli: stanno uscendo da soli dal mercato. Una delle bolle più stupide mai viste e una lezione definitiva di come troppi investitori non sappiano comprendere le unit economics dei business ma vadano solo dietro a dei trend. I soli sharing scheme che possono funzionare generando del profitto sono quelli di bici e di ciclomotori (i numeri degli operatori esistenti lo dimostrano). I soli sharing scheme che possono essere iperscalabili e fare disruption della mobilità urbana privata sono quelli di mezzi speciali, veicoli pensati e realizzati con caratteristiche dedicate a questo impiego, e il primo al mondo a farlo è Scuter . Negli ultimi anni ho incontrato alcune centinaia di investitori, anche solo per un confronto che già sapevo che non avrebbe portato ad un investimento (perché fuori geografia, fuori stage, per settore solo attiguo), e quelli che ho trovato essere in grado di ragionare per analogia, comprendere unit economics e percepire la portata di un moonshot sono stati meno di un decimo del totale. Gli altri blaterano bias scollegati da validazioni ed evidenze, che nel mio caso erano cose tipo "a me non piace come si guida" (e chi se ne frega? Al 99.9% di chi lo ha provato, piace molto), "la mobilità è un casino" (ma va? Quindi è un'opportunità enorme e noi siamo i soli al mondo ad affrontarla con un vantaggio tecnologico), "non mi convincono le tue assumption" (le assumption in pre product/market fit non devono 'convincere', devono essere plausibili per comparables e poi vanno validate con l'MVP, quale esattamente non ti convince? - silenzio), "sei asset heavy e capital intensive" (no, i capex non girano sotto l'equity, è asset financing distribuito su vari schemi, come spiegato nella slide xx e nella tabella dei financials, cioè ti fanno obiezioni basate sul non aver neanche letto i documenti). Non vorrei sembrare presuntuoso, ma sono certo di aver incontrato gente *molto* meno capace di me di comprendere scenari trasformativi, tecnologie, modelli di business, proprio come forma mentis e a prescindere dal settore specifico. Come fa ad investire sul futuro qualcuno che capisce solo il passato, e spesso neanche molto bene? Nb: i migliori Venture Investor mai incontrati sono tutti umili e curiosi, fanno domande non assertive, si basano su immaginare scenari futuri, comprendono molto bene le tecnologie, tentano di capire le motivazioni delle persone che hanno di fronte, e i financials nemmeno te li chiedono se non come side info per giocarci un po' a loro volta.

Abbiamo scelto di avviare la prima sperimentazione commerciale di Scuter al #sud , in modalità b2b2c (cioè tramite un partner) su un caso peculiare che però ha ampi margini di replicabilità: è una flotta a servizio di una marina turistica, che i diportisti possono impiegare quando sbarcano per andare a fare acquisti e cambusa o per andare a cena. Per la prima settimana abbiamo aperto e richiuso spesso la disponibilità agli utenti, per fare dei test tecnici ed impostare al meglio i parametri di configurazione dell'IoT di bordo con la piattaforma. Da questo venerdì abbiamo aperto i rubinetti del servizio. È presto per analizzare le metriche, ma i primi dati sono interessanti: - 150 utenti registrati sulla app in 7 giorni (circa 100 in loco, via QR code; gli altri sono amici, investitori, mio network, competitor che ci studiano), senza spendere un euro di marketing, semplicemente mostrando i sei mezzi dislocati. - Soddisfazione ai massimi da parte di tutti gli utilizzatori: con alcuni ci abbiamo parlato direttamente, di altri ci vengono riferiti i complimenti dal personale del porto. - A giorno uno, Turn Over 2. Cioè due utilizzi per mezzo nell'arco della giornata. Gli operatori di monopattini, dopo anni di servizio hanno una media di Turn Over 0.6. Ovviamente non è ancora una grande flotta in una grande città (anche se quello dei porti è un mercato interessante, come lo sono i campus universitari, i compound industriali, le isole, le località turistiche), ma nel rispetto totale delle metodologie lean di una startup (iper)scalabile è il primo passo di validazione del #product / #market fit dopo che avevamo pienamente ed eccellentemente convalidato il #problem / #solution fit (anche se molti miopi e ciechi non se ne erano accorti). Nel frattempo che avanziamo verso la chiusura del nostro seed+ round raccogliamo dati e feedback, apprendiamo dai clienti e dai partner, e predisponiamo tanto le implementazioni tecniche quanto il miglioramento dei processi. #smartmobility #cleantech #climatetech #greentech #smartgrid #sharingmobility #EV #maas #deeptech #infratech #mobilitytech #startup #buildinpublic

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